TUTELA DEGLI AZIONISTI SCS, L'A.SPO.CREDIT PREPARA L'ASSEMBLEA DEI SOCI
Il presidente Ugolini: 'Pronti all'esposto contro i responsabili del crollo delle azioni'. mercoledì 8 luglio al ristorante Zengoni
"Purtroppo non esiste la politica che si accorge di cosa accade alle eccellenze del proprio territorio quando queste vengono messe in pericolo; o meglio, nel caso della Spoleto Credito e Servizi, la politica ha fatto finta di non accorgersi. Mi chiedo a chi sia convenuto quanto è successo alla nostra cooperativa e alla Banca Popolare di Spoleto". A parlare è Carlo Ugolini, presidente
dell'A.Spo.Credit, associazione composta da soci della Scs che mercoledì 8 luglio si riunirà a Spoleto, a partire dalle 17.30 presso il ristorante Zengoni di Napoletto, in un'assemblea aperta a tutti i soci della cooperativa.
Tre, fondamentalmente, gli argomenti all'ordine del giorno: l'esposto-denuncia nei confronti di tutti i soggetti ritenuti responsabili del crollo del valore delle azioni della cooperativa; azione tesa ad ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti e da subire a seguito dell'acclarato illegittimo commissariamento; ricorso d'urgenza al tribunale delle imprese di Perugia contro la delibera dell'assemblea dei soci Scs dell'11 ottobre 2014, ritenuta illecita dall'A.Spo.Credit.
"Abbiamo invitato il maggior numero di soci Scs possibile - dichiara Ugolini -, vale a dire tutti coloro che siamo riusciti a raggiungere; la nostra assemblea sarà aperta non solo ai soci A.Spo.Credit, ma a tutti gli azionisti, perché riteniamo fondamentale informare le persone, ragionare assieme a loro sull'esproprio che abbiamo tutti subito. Ci preme che il maggior numero di persone possibile ne possa prendere coscienza e trarre le dovute conclusioni". Proprio a tal proposito l'A.Spo.Credit ha riunito un pool di una decina di avvocati, il cui onorario è stato già in larga misura coperto dalla stessa associazione mentre si pensa di chiedere un piccolo contributo volontario per le spese legali a tutti coloro che intenderanno unirsi a questa sorta di "class-action", vola ad ottenere soddisfazione da chi, senza avere tutte le carte in regola, ha smembrato una cooperativa e privato della sua identità un istituto di credito locale.
"Siamo vicini - dichiara ancora Ugolini - al termine di un percorso iniziato circa un anno e mezzo fa. L'onestà intellettuale si scontra con dei forti, fortissimi interessi privati che nulla hanno a che vedere con il bene del territorio. Pur nel silenzio assordante delle istituzioni, a cominciare dal Presidente della Repubblica, ma anche Banca d'Italia, Banco Desio e Brianza, la stessa Spoleto Credito e Servizi che tace ormai dall'11 ottobre, giorno dell'assemblea che noi riteniamo illecita, c'è ancora qualcuno che si spende per la legalità. Noi siamo quelli che vogliono applicare le sentenze, noi chiediamo che il lavoro dei giudici non sia esposto al pubblico ludibrio, noi pretendiamo che in uno stato di diritto sia il diritto a trionfare, anche sugli interessi più cupi. E invece sembriamo gli ultimi moicani. Ma - conclude il presidente - forse stavolta qualcuno si è sbagliato. Ai soci Scs dico che li aspettiamo tutti in assemblea".